Buongiorno,
la mia amm.ne (Regione Campania) ha negato alla società finanziaria la possibilità di richiedere il cert. di stipendio in quanto a loro modo di vedere non posso rinnovare a 120 mesi la CQS che ho in corso a 48 mesi (ne sono trascorsi solo 12).
Non mi trovo concorde sulla loro interpretazione del DPR in quanto nel '50 non esistevano cessioni del quinto di durata diversa da 60 e 120 mesi!
Come posso fare per convincerli che altre ammnistrazioni, suppongo senza sbagliare, consentono il rinnovo di operazioni di durata inferiore a 60 mesi, con nuove operazioni a 120 fatte ovviamente fatte per la prima volta ?
Esistono dei riferimenti normativi a cui posso fare riferimento ?
Forum
Esiste solo il buon senso. Questa pratica dovrebbe essere accettata in quanto non essendoci un riferimento normativo per tutte le durate (e sarebbe assurdo pretenderlo), si applica per analogia la regola dei 60 mesi.
Ricordo che le leggi relative, oltre ad essere obsolete (risalgono al 1950), vengono viste, riviste e masticate da non addetti ai lavori che lasciano inevitabilmente errori dappertutto. Questo è uno di quelli. Ritorna la frase iniziale, occorrerebbe il buon senso che evidentemente alla Regione Campania non hanno.
Altro che buon senso, il dirigente mi ha risposto che al di là che la legge 180 è di 60 anni fà, l'art. 6 del decreto n.313/2006 del Ministero dell'economia e delle finanze parla chiaro. A suo insindacabile giudizio, tutte le amm.ne che consentono i rinnovi di operazioni a 24/36/48 mesi prima del 40%, sbagliano! Io l'ho letto l'articolo e non mi pare si faccia menzione delle operazioni con durata intermedia! Resto solo amareggiato di non riuscire a risolvere una questione per me importante (solo con una CQS a 120 mesi sarei riuscito a consolidare la mia posizione debitoria).
Se quest' è libertà...
Renato, cerchiamo di comprendere la logica della normativa.
Il famoso DPR180 del 1950 prevedeva solamente due durate per le cessioni del quinto: 60 e 120 mesi e stabiliva che la cessione a 120 mesi poteva essere rinnovata solo trascorsi 48 mesi.
La logica di questa normativa era che poichè le cessioni potevano essere erogate solo dall'INPDAP e poichè i tassi erano sovvenzionati dallo Stato allora si voleva limitare l'uso di questa forma di prestito.
60 anni dopo le cessioni vengono erogate anche da altri soggetti e i tassi non sono più sovvenzionati però Banca d'Italia ha riesumato questa norma obsoleta e caduta in disuso da decenni al fine di limitare i rinnovi prematuri delle cessioni perchè molto penalizzanti per il cliente (almeno per i contratti ante-estate 2010 leggi qui
http://www.gruppomoney.it/blog/contratto-estinzione-anticipata-finanziamento/
E' chiaro che se questo è lo scopo della legge e se Banca d'Italia valuta che una cessione quinquennale può essere portata a 120 mesi senza che questo comporti una rilevante penalizzazione per il cliente allora questo vale - a maggior ragione - per le durate inferiori. Questo vuol anche dire che Banca d'Italia mai si sognerà di andare a contestare una cessione quadriennale portata a decennale prima che sia stato pagato il 40% delle rate.
Ma questa è la burocrazia e questi sono i burocrati. Un simpatico aforisma dice "la burocrazia è un gigantesco meccanismo azionato da pigmei"