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prestiti da banca

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Avatar di Marco Benetti
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Topic starter
(@ginogino)
New Member
Registrato: 11 anni fa

Salve Marco, la questione che ti sottopongo è un po' più complessa rispetto alle altre che ho trovato su questo forum., ma spero tu possa aiutarmi lo stesso.
Ti ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
Avrei bisogno di alcune delucidazioni in ordine ad una serie di contratti estinti anticipatamente e/o rinegoziati, che mio padre ha sottoscritto con una Banca nel corso di questi anni .
CONTRATTO A: Nel 2006 questa Banca erogava un prestito di 7.500 euro che con spese di istruttoria ed assicurazione divenivano 8.021 da restituire in 36 rate di 256 euro ( Taeg 10.83).
CONTRATTO B:Pagate 21 rate ( Euro 5376), mio padre necessitava di nuova liquidità, per cui il contratto A veniva estinto anticipatamente e contestualmente veniva sottoscritto il contratto B in cui confluiva la nuova somma erogata ( 10.417 euro) e il residuo del primo contratto (3582 euro) per un totale di 14000 euro che con spese e assicurazione divenivano 14.786 da restituire in 54 rate da 355 euro (Taeg 11,83).
CONTRATTO C: Pagate 15 rate (5325 euro) anche questo contratto veniva estinto anticipatamente e veniva sottoscritto il contratto C in cui confluiva il residuo non pagato del contratto B (11442) e la nuova somma effettivamente erogata (5057) per un totale di 16.500 che con spese e assicurazione divenivano 18.036 euro da pagare in 66 rate da 348 euro (Taeg 10,19).
CONTRATTO D:Pagate 12 rate ( 4176) il contratto C veniva estinto anticipatamente e la somma residua (14.920) veniva rinegoziata con il contratto D di euro 15.760 da pagare in 60 rate di cui le prime 12 di 131 euro quali interessi e le restanti 48 da 400 euro ( Taeg 11,05).
CONTRATTO E:Per ultimo, pagate le 12 rate di interessi la somma residua ( 14.948) veniva rinegoziata in un nuovo contratto di 15.885 da restituire in 120 rate da 215 euro ( Taeg 11,02).
Consideri l'intera operazione trasparente o come credo ci sono i presupposti per parlare di usura, alla luce del fatto, ad esempio, che le somme che residuavano da ogni estinzione confluivano comprensive di interessi (non ancora scaduti) nei nuovi contratti che a loro volta aggiungevano altri interessi?

[editato da admin]

2 risposte
Avatar di Marco Benetti
Post: 38
Admin
(@sergio)
Eminent Member
Registrato: 5 anni fa

Ciao Ginogino,

ho rimosso il nome della Banca come da Regolamento.

Risponderemo prima possibile alla tua domanda.

Admin

Rispondi
Marco Benetti
Post: 1692
Admin
(@marco-benetti)
Noble Member
Registrato: 5 anni fa

Ciao Ginogino, non credo che si possa in alcun modo parlare di usura o cose del genere. Quello che ha fatto tuo padre è la solita catena di rinnovi in cui il nuovo prestito andava, per la maggior parte, ad estinguere il debito precedente. Otteneva così nuova liquidità ma così facendo aumentava ogni volta gli importi del debito da restituire.

Teoricamente tutto questo sarebbe finanziariamente corretto (si accende un prestito, dopo qualche anno se ne richiede un'altro che va ad estinguere il precedente al netto degli interessi e dopo un altro tot di anni si ripete il tutto). La realtà è stata però diversa per parecchi anni.

La realtà (fino alla metà del 2010) era questa: i contratti di cessione - tutti senza eccezioni - prevedevano un tasso di interesse TAN bassissimo (dal 3,5% al 5%) e tutta una serie di spese accessorie (commissioni bancarie, spese di distribuzione, premi assicurativi) che spesso erano superiori agli interessi veri e propri. Gli interessi (TAN%) insieme con tutte queste spese determinavano il TAEG%.

Fin qui tutto bene (in fondo al cliente non dovrebbe interessare se il suo TAEG è determinato da interessi o se è determinato da spese accessorie) ma la magagna veniva fuori quando il prestito veniva estinto anticipatamente. Nei contratti di cessione del quinto (tutti), infatti, delle clausole escludevano dal rimborso in caso di estinzione anticipata tutte le spese accessorie!

Per spiegare in maniera ancora più semplice ti faccio un esempio con i premi assicurativi: in ogni contratto di prestito tuo padre pagava un premio assicurativo (rischio vita e rischio impiego) valido per tutta la durata del prestito (10 anni). Poi estingueva il prestito dopo soli 4 anni ma nel conteggio di estinzione non vi era traccia del rimborso del premio assicurativo sul periodo "non goduto" (i residui 6 anni). Questo perchè vi era appunto una clausoletta nel contratto che diceva che in caso di estinzione anticipata al cliente non spettava alcun rimborso.

Lo stesso ragionamento si può estendere anche alle altre spese.

Il meccanismo faceva sì che ad ogni rinnovo la cifra da estinguere fosse sempre più elevata perchè di fatto dalla somma delle rate residue venivano detratti i soli interessi (pochi, perchè il TAN era bassissimo).

Voglio però chiudere con una notizia molto, molto interessante. Per i contratti di cessione del quinto accesi prima del 2010 e estinti anticipatamente a partire dal 1° gennaio 2009 (sicuramente alcuni contratti di tuo padre rientrano tra questi) è possibile avanzare un ricorso per chiedere alle diverse società finanziarie di rimborsargli la parte di tutte queste spese che non gli sono state scalate al tempo dai vari conteggi estintivi!

Invito te, così come invito tutti coloro hanno avuto situazioni simili, a mandarmi copia del contratto di prestito (deve essere datato prima del 7/2010) e del relativo conteggio di estinzione (datato dopo il 1/1/2009) alla mia email marco.benetti[chiocciola]gruppomoney.it per una prima stima della cifra di cui si può chiedere il rimborso.

Ciao, spero di averti aiutato.

Marco

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