Il mio quesito è molto simile ad uno già proposto ma con una piccola differenza.
Si tratta di un dipendente licenziato che ha contratto un finanziamento di cessione del quinto.
Il problema è che l'ammontare del TFR dichiarato sul certificato di stipendio che ha permesso si attivasse il prestito, non teneva conto di anticipazioni del TFR avvenute in precedenza. Quindi l'importo dichiarato è stato più alto rispetto al quello effettivo.
Purtroppo la liquidazione del TFR + 1/5 di ratei e retribuzione non è stata sufficiente a estinguere il debito.
Ora la finanziaria dopo aver ricevuto il nostro bonifico ci ha scritto chiedendoci la parte mancante basandosi sull'ammontare totale dichiarato sul certificato di stipendio.
L'azienda quanto è obbligata nei confronti della finanziaria?
Mi rendo conto della "falsa" dichiarazione che ha permesso l'accensione del prestito ma è stato un errore fatto in buona fede anche se mi rendo conto che non sia facile provarlo.
Temo che non ci siano alternative e che di debba pagare ed eventualmente l'azienda successivamente rivalersi sul dipendente
Non ci sono altre alternative?
Grazie