La Cessione del Quinto e il Licenziamento
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Le garanzie del prestito con Cessione del Quinto
LA CESSIONE DEL QUINTO IN CASO DI LICENZIAMENTO
PERDITA DEL POSTO DI LAVORO
Il prestito con cessione del quinto beneficia per legge di due coperture assicurative: la prima contro il rischio di premorienza e la seconda contro il rischio di perdita del posto di lavoro.
Per i dipendenti di azienda privata, una ulteriore garanzia è rappresentata dalla liquidazione accantonata (il TFR) che viene vincolata a favore del prestito.
Vediamo gli effetti di queste garanzie nel caso tu venga licenziato dall’azienda.
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Le Azioni della Banca per il recupero
La polizza contro il Rischio Impiego prevede che in caso licenziamento la Compagnia Assicurativa saldi il debito residuo alla Banca. Questa però, prima di poter ottenere il rimborso, deve dimostrare di aver effettuato tutto quanto è possibile per il recupero del suo credito.
L’Istituto Finanziario deve fare una serie di azioni successive:
- La prima è escutere il TFR accantonato in azienda
- La seconda è escutere il TFR accantonato presso un eventuale fondo pensionistico
- La Banca dovrà infine rinotificare il contratto, quando possibile, presso un nuovo datore di lavoro
Esaminiamo queste azioni una per una.
L’Escussione del TFR presso l’Azienda
Nel momento in cui la Banca viene a conoscenza del tuo licenziamento, prepara un conteggio di estinzione e lo invia all’Azienda chiedendogli di versare il TFR fino a concorrenza del debito residuo.
II conteggio di estinzione riconoscerà al debitore la restituzione degli interessi sulle rate non ancora versate.
ESEMPIO
Se le rate mancanti ammontano a 15.000€ ma di questi 5.000€ sono interessi, il debito residuo sarà di 10.000€.
Se il TFR accantonato presso l’azienda è sufficiente, il debito viene estinto e ci si libera da ogni obbligazione.
L’escussione del TFR presso un Fondo Pensionistico
Supponiamo che tu abbia poco TFR in Azienda perché, in precedenza, avevi scelto di destinarlo a un Fondo Pensionistico quale, ad esempio, il Fondo Cometa.
In questo caso l’Istituto Finanziario escuterà per primo il TFR in azienda ma poi si rivolgerà al Cometa chiedendogli di versare la parte rimanente.
I Fondi Pensionistici chiusi (quelli di categoria quali Cometa, Fondenergia, Fon.Te, Fonchim ecc.) sono escutibili ma hanno un regolamento interno che mette a disposizione le somme vincolate a garanzia dei prestiti solo dopo che sono trascorsi almeno 6 mesi.
La regola è stata pensata per lasciare tempo al dipendente di ricollocarsi presso un’altra azienda dello stesso settore, in maniera da mantenere intatto il capitale maturato nel fondo e il relativo piano pensionistico.
Se quindi sei iscritto a un Fondo chiuso e vieni licenziato hai circa 6 mesi di tempo per trovare un altro posto di lavoro senza che il capitale che hai maturato venga prelevato dell’Istituto Finanziario.
La Rinotifica del Contratto
Se dopo aver effettuato le azioni precedenti il debito non è ancora estinto, l’Istituto Finanziario attenderà una tua ricollocazione presso un nuovo Datore di Lavoro.
Lo scopo è quello di rinotificare il contratto (ridotto nell’importo dalle somme già incassate) al nuovo Datore di Lavoro che riprenderà così il regolare pagamento della rata.
In conseguenza delle somme già versate il capitale residuo si sarà ridotto.
La consuetudine prevede che il contratto venga rinotificato ridotto nel numero di mesi residui ma con rata uguale alla precedente.
La rata può essere ridotta solo se si dimostra che il nuovo stipendio non permette più l’addebito di una rata uguale alla precedente.
In tal caso la rata dovrà essere ricalcolata affinché non superi il 20% dello stipendio netto.
Se non trovo un nuovo lavoro?
Nella malaugurata ipotesi che nei 6 mesi successivi al licenziamento ti sia impossibile trovare un nuovo Datore di Lavoro, l’Istituto Finanziario dichiara l’insolvenza e richiede il rimborso del debito residuo alla Compagnia Assicuratrice.
Per te cambia poco: devi solo sapere che le tue obbligazioni passeranno di mano e sarà l’Assicurazione che proseguirà nelle azioni di recupero del credito.
L’Assicurazione insisterà nel tentativo di rinotificare il contratto e nel frattempo cercherà la tua collaborazione per il versamento delle rate con mezzi tradizionali (RID bancari o bollettini postali).
Tieni presente, infine, che le Compagnie Assicurative sono solitamente disponibili a trovare soluzioni transattive a saldo e stralcio che offrono il beneficio di una riduzione molto significativa del capitale da restituire.
Come comportarsi in caso di licenziamento
Il consiglio generale è quello di collaborare con l’Istituto Finanziario (prima) e con la Compagnia Assicuratrice (in seguito) informandoli tempestivamente su quanto sta succedendo al tuo rapporto di lavoro.
Ti sarà utile comunicare subito dell’avvenuto licenziamento ma anche del tuo successivo ricollocamento presso un altro datore di lavoro.
Puoi farlo rivolgendoti all’Agente Finanziario che ha seguito l’iter del tuo prestito.
Tenere aperto un canale di dialogo ti permetterà di evitare azioni più decise per il recupero del credito e di evitare una possibile segnalazione in CRIF quale cattivo pagatore.