La Cancellazione CRIF

Tutta la verità sulla cancellazione da CRIF

Come cancellarsi dalla
Banca Dati dei Cattivi Pagatori

La CRIF è la bestia nera di chi richiede un prestito personale.

Si tratta di una banca dati privata in cui è registrato ogni episodiopositivo o negativo, della storia creditizia di chiunque abbia richiesto un affidamento.

Per ulteriori informazioni potete leggere la nostra pagina che descrive con precisione cosa sia la CRIF.

Se i prestiti sono stati pagati regolarmente non ci sono problemi, ma avere invece una sola risultanza negativa in CRIF spesso equivale a mettere una pietra tombale sopra ogni possibilità di ottenere un prestito personale perché si viene bollati come Cattivi Pagatori.

Rimane, per fortuna, l’opzione di richiedere una Cessione del Quinto (è l’unica forma di prestito che non consulta la CRIF) ma questo non sempre è possibile.

È quindi forte la tentazione di farsi cancellare da CRIF.

Ci sono tante società, su Internet, che promettono la cancellazione. Ma è davvero possibile? Lo vedremo più avanti.

Cominciamo col precisare che tutti parlano di CRIF ma in realtà sarebbe meglio parlare di SIC ossia di Sistemi di Informazioni Creditizie.

Ne fanno parte, oltre a CRIF anche CTC ed Experian, due altre banche dati con funzioni simili.

Per semplicità useremo anche noi la parola CRIF.

Il SIC è regolamentato dal Codice Deontologico e di Buona Condotta, scritto di concerto tra il Garante per la Privacy e l’Associazione Bancaria Italiana ABI.

Nel Codice Deontologico sono indicati le modalità e i tempi di registrazione, conservazione e cancellazione dei dati conservati da CRIF, CTC ed Experian.


Quando si viene segnalati in CRIF?

La segnalazione dei dati in CRIF, così come sugli altri sistemi SIC può avvenire in tre momenti:

  1. Quando si richiede un prestito.
  2. Quando il prestito viene rifiutato o concesso.
  3. In occasione degli aggiornamenti mensili che ogni società finanziaria aderente è tenuta a comunicare al SIC.

Le segnalazioni negative

Il Codice Deontologico illustra le modalità e le tutele con cui i dati considerati negativi (i ritardi di pagamento e gli insoluti) devono essere registrati.

La prima segnalazione negativa viene trasmessa a Crif dopo che due rate (anche non consecutive) sono rimaste insolute e deve essere sempre preceduta da una comunicazione al cliente consegnata almeno 15 giorni prima.

Esempio:

Supponiamo che tu non riesca a pagare la rata di gennaio di un prestito ma che tu riesca a pagare quella di febbraio.

In questo caso (una sola rata insoluta) la segnalazione negativa non viene inoltrata.

Se però ad aprile salti ancora il pagamento, allora la banca predispone la segnalazione e ti invia, con preavviso di 15 giorni, l’avviso di prossima segnalazione negativa in CRIF.

A questo punto hai solo due settimane di tempo per saldare le due rate insolute.

Se viene registrata una segnalazione negativa, tutti gli insoluti successivi, anche di una sola rata, vengono registrati automaticamente, con cadenza mensile, senza necessità di ulteriori avvisi al debitore.


Per quanto tempo permangono le segnalazioni in CRIF?

I tempi di conservazione dei dati sono indicati nel Codice Deontologico e non possono essere variati, per nessun motivo.

La cancellazione dei dati negativi di CRIF avviene automaticamente al trascorrere di un certo periodo di tempo che dipende dalla “gravità” dell’insoluto.

I tempi di conservazione dei dati (sia positivi sia negativi) sono previsti dal Codice Deontologico dei SIC e costituiscono la stessa ragion d’essere di queste banche dati.

È quindi da escludere che possano essere modificati su semplice richiesta del debitore.

È possibile farsi cancellare i dati negativi in una sola eventualità: che si riesca a dimostrare, documenti alla mano, che il dato è stato registrato erroneamente.


I dati positivi

– Le semplici richieste di finanziamento vengono conservate per 6 mesi (90 giorni in caso di rifiuto o di rinuncia al finanziamento) dalla data della domanda.

– I dati positivi, ossia quelli relativi ai finanziamenti pagati regolarmente, vengono conservati per cinque anni dal termine del finanziamento.

È importante sapere che i dati positivi costituiscono un grande vantaggio nell’eventualità si voglia richiedere un altro prestito.

Farsi cancellare i dati positivi è possibile ma fortemente controproducente.

Leggi i nostri consigli per costruirti un buono storico creditizio.


I dati negativi

Per i dati negativi è un’altra storia: pubblichiamo una lista completa.

Ritardo di una o due rate

Il dato negativo viene conservato per 12 mesi dalla data di comunicazione (da parte della Banca a CRIF) della regolarizzazione.

Esempio:

Se non sei riuscito a pagare le rate di gennaio e febbraio e paghi tutto a marzo, l’insoluto verrà cancellato a marzo dell’anno successivo.

Attenzione però: se in questi 12 mesi salti un’altra rata, il contatore si azzera e dovrai ricominciare tutto da capo!

Ritardi di 3 o più rate

Il dato negativo viene conservato per due anni dalla comunicazione di regolarizzazione dell’insoluto, sempre che non si registrino altri ritardi.

Insoluti mai sanati

Nel caso di prestiti mai rimborsati, i dati negativi non vengono conservati all’infinito (per fortuna) ma i tempi possono essere molto lunghi.

La regola infatti è di conservarli per tre anni dalla data di scadenza contrattuale.

Esempio:

Se ricevi un prestito in 48 mesi che proprio non riesci a pagare, dovrai attendere il termine contrattuale del piano di ammortamento (quindi 48 mesi dall’erogazione del prestito) e solo da quella data decorreranno i 36 mesi previsti.

Il termine di 36 mesi vale anche per gli accordi transattivi a saldo e stralcio (lo vedremo meglio più avanti).


La truffa delle false cancellazioni

Abbiamo messo in evidenza che la cancellazione dei dati può avvenire solo in maniera automatica allo scadere dei periodi previsti dal Codice Deontologico.

In realtà è possibile chiedere la cancellazione dei propri dati registrati ma l’azione avrebbe un effetto fortemente controproducente.

Il codice deontologico, infatti, prevede che su richiesta del debitore sia possibile cancellare solo i dati positivi ossia quelli relativi ai prestiti pagati regolarmente.

Questi costituiscono la storia creditizia dell’utente e sono fondamentali per valutare la sua affidabilità finanziaria.

Il mondo Internet è popolato di sedicenti professionisti che affermano di poter effettuare le cancellazioni da CRIF in cambio di una somma cospicua da pagarsi anticipatamente.

Dopo aver capito il meccanismo di funzionamento dei SIC appare chiaro che si tratta solo di una truffa da cui stare alla larga.


Cancellazione da CRIF in caso di saldo e stralcio

Il Saldo e Stralcio è un accordo transattivo tra un Istituto Finanziario e un Debitore che prevede il versamento di una somma sensibilmente inferiore al totale dovuto, in cambio di una liberatoria sulla posizione debitoria (cancellazione del debito).

L’accordo consente all’Istituto di Credito di chiudere in via definitiva una posizione da lungo tempo in sofferenza e che giudica di difficile recupero.

Per il debitore, invece, l’accordo a Saldo e Stralcio è l’occasione di saldare una vecchia pendenza versando una somma inferiore anche del 50% rispetto al dovuto.

In caso di Saldo e Stralcio, i tempi di cancellazione da CRIF sono di 36 mesi dalla data della comunicazione da parte del creditore della conclusione dell’accordo.

Al pagamento di quanto concordato, il creditore rilascia una lettera liberatoria che ufficializza la cancellazione del debito e comunica a CRIF la soluzione della sofferenza. Da questo momento decorrono i tre anni.

Un consiglio importante: prima di versare quanto concordatoè importante controllare il testo della lettera liberatoria che verrà rilasciata.

È fondamentale, infatti, che nella lettera il debito da cancellare sia individuabile con precisione perché questo permetterà di inoltrare a CRIF un’istanza di cancellazione nel caso il creditore ometta di farlo.

Non dovrà quindi essere accettato un testo generico tipo “si dichiara che la posizione debitoria del sig. XXX è stata cancellata”. Il testo corretto dovrà invece essere “si dichiara che il debito del sig. XXXX derivante dal contratto di prestito n° XXXXX firmato in data XXXX è stato cancellato”.

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