La visura CRIF con lo SPID
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È POSSIBILE ACCEDERE ALLA CRIF CON LO SPID?
SPID è l’acronimo per Sistema Pubblico di Identità Digitale.
Alla fine del 2021, oltre 26 milioni di italiani risultavano esserne in possesso.
C’è stata una forte accelerazione negli ultimi anni, a seguito dei processi di digitalizzazione dei servizi pubblici, resa ancora più necessaria dalla pandemia.
In pratica, ciascun utente ottiene username e password con cui potrà accedere a innumerevoli servizi della Pubblica Amministrazione.
Tanto per fare un esempio, con lo SPID è possibile consultare i tuoi dati previdenziali sul sito dell’INPS e conoscere il numero di contributi versati, il loro ammontare e i periodi di copertura.
Sempre con lo SPID puoi fare la dichiarazione dei redditi online. Gli esempi sono innumerevoli.
E l’accesso al CRIF?
Il CRIF è la banca dati a cui hanno accesso tutti gli intermediari finanziari di appartenenza al sistema per la gestione delle informazioni relative ai clienti.
In pratica, quando un potenziale cliente entra in banca e richiede un prestito o un mutuo, ai fini della delibera l’Istituto verificherà, attraverso i dati personali del richiedente e dopo che questi avrà acconsentito al loro trattamento, che non sia un cattivo pagatore o un protestato.
In altre parole, il CRIF permette a chi presta denaro di apprendere in tempo reale della condizione dei clienti e dei potenziali clienti per minimizzare il rischio di inadempienza. Basta il mancato pagamento di un debito per due mesi consecutivi per essere segnalati al CRIF come cattivi pagatori.
Il creditore, però, entro 15 giorni prima dell’invio della segnalazione dovrà sollecitare il cliente al pagamento, onde accertarsi che questi sia dovuto a disguidi. Decorso infruttuosamente tale lasso di tempo, la segnalazione negativa diventa effettiva.
Esistono tempi oltre i quali i dati registrati al CRIF vengono cancellati. Quando si richiede un finanziamento, la segnalazione rimane registrata per i successivi 180 giorni, ma solo per 90 giorni nel caso in cui non sia andato in porto per rinuncia del cliente o mancata concessione del credito da parte dell’istituto.
Estinto il finanziamento, i dati sono conservati per i successivi 3 anni. Anche nel caso di mancato rimborso del prestito (quindi di insoluto), la cancellazione avviene dopo 3 anni dalla scadenza del contratto.
I tempi scendono a 12 mesi nel caso di ritardi nei pagamenti di 1-2 rate o di due mesi consecutivi. Infine, la cancellazione avviene dopo 24 mesi nel caso di ritardi superiori a 2 rate o per più di 2 mesi.
LA POSSIBILITÀ NEGATA
A questo punto, rispondiamo alla domanda iniziale: l’accesso con lo SPID è possibile? La risposta purtroppo è negativa.
La banca dati consente la consultazione in tempi abbastanza rapidi ma solo tramite il servizio a pagamento METTINCONTO. L’identificazione del cliente avviene però con metodi tradizionali ossia con l’upload dei documenti personali del richiedente e il successivo controllo da parte di un operatore. Il servizio, oltre a non essere immediato, è anche abbastanza costoso: ben 35€ a visura.
La consultazione può essere gratuita attraverso la posta o l’email, ma in questo caso si dovranno attendere fino a 30 giorni lavorativi.
Capite benissimo che, in caso in cui l’informazione sia urgente (così è molto spesso), bisogna pagare – e tanto – per accedere al CRIF.
LA CENTRALE RISCHI DI BANCA D’ITALIA
Diverso è il caso della Centrale Rischi (CR) di Banca d’Italia. Ad essa si può accedere utilizzando la piattaforma Servizi Online, selezionando il box “Richiedi i dati” o andando direttamente sul link diretto al servizio online CR.
L’identificazione dell’utente è possibile, in questo caso, tramite SPID, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica). In alternativa, ci si può recare in una delle filiali della Banca d’Italia o facendo richiesta con allegato il documento di riconoscimento.
Dunque, con lo SPID potrai accedere alla CR di Banca d’Italia. La buona notizia è che il servizio è gratuito e la visura è resa disponibile in tempi brevissimi, meno di un’ora. Ottimo.
LA VISURA HA VALORE DIFFERENTE
A questo punto, molti di voi si staranno chiedendo quale sia la differenza con il CRIF. Purtroppo la Centrale Rischi di Banca d’Italia non ha lo stesso valore della visura CRIF.
Le segnalazioni alla CR, infatti, avvengono solo nel caso in cui il debito sia superiore ai 30.000 euro o in caso di sofferenza conclamata e purché questa ammonti a più di 250 euro.
Detto in parole povere, il CR adotta criteri molto più restrittivi per le segnalazioni, ragione per cui la CRIF si mostra più utile alle Banche per segnalare i clienti inadempienti ed è questa che gli Istituti Finanziari consultano per prima.
La CRIF, infatti, consente la segnalazione già alle condizioni sopra accennate, cioè ai primi ritardi di pagamento e quindi ben prima che un’inadempienza si trasformi in sofferenza vera e propria.