La solita banda bassotti… tris!
Ci risiamo!
Dopo la banda bassotti e la banda bassotti bis ecco che nuovi “modus operandi truffaldini” ci vengono raccontati dai nostri clienti. Per spiegare in quale modo questi operatori del settore siano riusciti ad avere un comportamento poco trasparente devo però fare alcune premesse.
Dal 2006 non si possono più fare tre trattenute a molti dipendenti statali che fino a quel momento avevano invece goduto di tale possibilità .
In pratica fino a metà del 2006 molti dipendenti statali (insegnanti e dipendenti amministrati dalle DPSV-dipartimenti dei servizi vari ex dipartimenti del tesoro; carabinieri; militari;dipendenti della marina; finanzieri; poliziotti di alcune questure specifiche) potevano ottenere:
una cessione del quinto per un massimo del 20% dello stipendio netto
una delega per un massimo del 20% dello stipendio netto
una terza trattenuta (detta anche doppia delega) per un massimo del 10% dello stipendio netto
La legge ora non permette più questo e molte amministrazioni statali si sono adeguate lasciando, alcune di loro, solo la possibilità eventuale di fare un’unica delega che vada oltre il quinto dello stipendio netto e che sommata alla cessione non superi però il 50% dello stesso.
Alcuni operatori, dunque, pare si siano approfittati di questo passaggio della legge e, chiamati i clienti di cui conoscevano la situazione, li abbiano convinti a rinnovare il prestito per accorpare due delle tre rate come se fosse la legge ad obbligarli a farlo.
Chiariamo che non c’è alcun obbligo di accorpamento di due rate se non si vuole accedere a nuovi finanziamenti.
Ovvero chi ha tre trattenute e non vuole rinnovare i prestiti può continuare ad averle fino al termine del finanziamento.
Inoltre c’è da dire anche che spesso, quando si rinnovano prestiti dove l’estinzione è molto elevata (per accorpare due rate in una si estinguono ben due prestiti in corso) alcune finanziarie poco serie permettono operazioni anche quando la liquidità finale del cliente (quella ricevuta dopo aver estinto i prestiti) è inferiore al 15% del lordo.
E’ bene chiarire anche questo punto. Non è illegale farlo ma eticamente assolutamente scorretto!
La nostra società infatti si rifiuta di avviare finanziamenti in questo caso. Per fare un esempio pratico:
386 euro x 120 rate = lordo 46.320
il netto finale (quello ricevuto sul proprio conto dopo che sono stati estinti i prestiti presenti) non deve certamente essere inferiore 7.000 euro
Eliana Matania
2 responses to “La solita banda bassotti… tris!”
nel maggio 2007 accesi un “prestito personale”pari al quinto con una finanziaria, la quale pretese che bonificassi la mia pensione INPS direttamente alla loro banca e non più alla mia. Così feci, senonchè la mia banca, dove avevo già una cessione del quinto mi revocò il fido e rimasi scoperto di 5.500 euro. Fui costretto allora a revocare la mia autorizzazione all’Inps di bonifico diretto sulla banca della finanziaria e di ripritinare il bonifico diretto alla mia banca. Senonchè, ai primi del 2008, l’INPS mi notifica che la finanziaria di cui sopra gli aveva notificato il contratto, essendo nel frattempo diventta esecutiva la legge che prevedeva le convenzioni tra le finanzirie e l’INPS, trattenendomi alla fonte non solo il quinto della pensione ma tutte le rate arretrate, sebbene io avessi dimostrato di averle tutte pagate tramite la banca della finanziaria. Mi trovai così con lo stipendio dimezzato alla fonte il quale, sommato alla rata del preesistente prestito bancario e all’affitto, non mi rimaneva neppure un euro per mangiare. Inoltrai allora ricorso ex art.700 cpc sostenendo la illegittimità della applicazione della convenzione, in quanto nè la finanziaria nè lInps mi avevano richiesto la “comunicazione di cedibilità ” richiesta ad substantiam acta e con la quale avrei potuto comunicare che avevo già la trattenuta di un quinto con la mia banca, nel qual caso l’Inps aveva l’obbligo di legge di comunicare alla finanziara che non poteva procedere alla esecuzione per divieto di trattenuta oltre il quinto.
Senonchè il giudice, con una scandalosa sentenza che dimostra di non aver capito nulla, mi ha dato torto dicendo che nella cessione di credito non è ammesso il recesso unilaterale !!!! Ma quale cessione di credito ! L’Inps mica si incassa i soldi ! Li deve dare alla finnziaria ! L’Inps è un terzo delegato di pagamento e questa è una anomalia a favore delle finanziarie e contro i più deboli ! Contraria anche i fini istituzionali dell’Inps!
Morale ? sono senza un euro e devo andare dai frati a 75 anni ! Contro questa sentenza è ammesso solo un “Reclamo” allo stesso tribunale ! Figuriamoci ! Se c’è qualche esperto che mi può aiutare… Io sto pensando seriamente di buttarmi a mare perchè non posso vivere senza un soldo fino al dicembre 2015 se ci arriverò !
Bene, grazie per la dritta! buon stratagemma da mettere in atto. Evai con i rinnoviiiiii