La Cessione del Quinto per i Pensionati residenti in Tunisia
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Pensionati italiani in Tunisia, benefici fiscali, sole e mare
Sono oltre 5.000 i pensionati italiani che hanno deciso sinora di trasferire la residenza in Tunisia.
In questi anni, la meta principale per la terza età è stata principalmente il Portogallo. Da qualche tempo, invece, i flussi hanno iniziato a dirigersi perlopiù altrove.
La Tunisia offre diverse ragioni fondamentali per essere scelta come destinazione dai pensionati italiani e del resto d’Europa.
Anzitutto, il basso costo della vita. Dovete sapere che qui risulta ancora possibile comprare una villa sul mare per molto meno di 1.000 euro al metro quadrato. E parliamo di località come Hammamet, Sousse o Kelibia dove il mare è spettacolare.
Secondariamente, c’è il fattore cambio: negli ultimi 5 anni, il dinaro tunisino ha perso qualcosa come il 25-30% contro l’euro. A parità di prezzi, significa che il costo della vita per uno straniero in Tunisia si è ridotto in proporzione. Una cena di pesce freschissimo in un ottimo ristorante difficilmente arriva a costare 15 euro.
La tassazione delle pensioni estere in Tunisia
Infine, perliamo della tassazione di favore. Chi trasferisce la residenza fiscale in Tunisia, può assoggettare la sua pensione italiana al fisco locale solamente per il 20% dell’assegno.
Ecco come funziona nei dettagli: immaginate di percepire una pensione lorda annua di 50.000 euro. Al tasso di cambio odierno, equivarranno a 163.000 dinari. A questo punto, bisogna prendere in considerazione solamente il 20% dell’importo, cioè 32.600 dinari.
Dai 5.000 ai 20.000 dinari, il fisco tunisino applicherà il 26%, mentre dai 20.000 ai 30.000 dinari il 28%. Infine, sugli ultimi 2.600 dinari prenderà il 32%.
A conti fatti, il pensionato italiano verserà 7.532 dinari, cioè 2.310 euro, pari al 4,6% dell’assegno percepito, una sciocchezza in confronto alla tassazione italiana!
Pensionati INPDAP
Altro aspetto non secondario consiste nel fatto che tale agevolazione fiscale è prevista a favore anche dei pensionati ex INPDAP; cioè di coloro che si sono visti liquidare la pensione dall’ex ente previdenziale per i dipendenti pubblici.
La Tunisia, infatti, è uno dei pochi Paesi che ha sottoscritto un’apposita convenzione con entrambi gli istituti, a differenza del Portogallo, che limita i benefici agli ex dipendenti del settore privato. E questo particolare fa la differenza, essendo stati molti gli italiani in questi anni ad avere lamentato l’impossibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali offerte da Lisbona.
Oltre agli aspetti più tipicamente economici, ci sono anche il fattore climatico e quello culturale ad incidere positivamente sull’attrattività della Tunisia.
Le temperature sono calde durante tutto l’anno (ma quasi mai afose) e sul piano artistico e culturale il paese nordafricano ha parecchio da offrire.
L’Islam, poi, è generalmente interpretato in maniera moderna e l’omnipresente polizia vigila bene sulla sicurezza dei cittadini.
Attenzione ai passaggi burocratici
Per trasferire la residenza fiscale bisogna trascorrervi almeno 183 giorni all’anno. E la richiesta all’INPS di non assoggettare la pensione alla tassazione italiana va effettuata solamente dopo che avete trascorso 183 giorni in Tunisia, non prima. Rischiate altrimenti di vedervela respinta.
Occorre prestare attenzione alla fase burocratica, perché non è così elementare come pensiamo. Basta sbagliare un passaggio e potreste ritrovarvi senza i benefici fiscali e assistenziali garantiti dal trasferimento della residenza in Tunisia.
Si consiglia di affidarsi a un consulente fiscale, così da essere seguiti passo dopo passo ed evitare cattive sorprese. Consigliamo anche di sottoscrivere una polizza sanitaria per ricevere eventualmente assistenza senza ricorrere alle carenti strutture pubbliche locali.
La cessione del quinto della pensione di GruppoMoney.it
Biglietti aerei, affitto e sistemazione della casa, acquisto dell’auto sono spese che vanno sostenute all’arrivo. Ma come fare per affrontare gli inevitabili costi del trasferimento?
Una possibile soluzione è la cessione del quinto della pensione. Si tratta di un finanziamento personale, da tempo tra i più diffusi in Italia, che consente al pensionato di restituire un prestito fino a 120 rate mensili.
Il loro importo non potrà eccedere il 20% dell’assegno (da cui il nome) e le condizioni di tasso agevolato sono state fissate da una apposita convenzione con INPS.
Sarà la stessa INPS a prelevare mensilmente la rata e a versarla all’istituto erogante.
I pensionati italiani già residenti in Tunisia non saranno nemmeno obbligati a rientrare in Italia per il disbrigo delle relative pratiche.
GruppoMoney.it, infatti, consente ai propri clienti di effettuare la procedura a distanza, avvalendosi dell’ausilio della webcam o dello Spid per l’identificazione.
Per il resto, l’unico limite anagrafico esistente consiste nel dovere completare il rimborso del prestito entro il raggiungimento degli 86 anni di età.
Chi volesse ricevere un preventivo potrà contattarci ai nostri soliti recapiti, anche via Whatsapp:
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