Il TFR minimo per una Cessione del Quinto

Il TFR minimo per una Cessione del Quinto

TFR minimo per Cessione del Quinto

Quando si parla di cessione del quinto per i dipendenti di aziende private, si dice spesso che serve un’anzianità minima di 2 o 3 anni.

In realtà, ciò che conta è l’ammontare della liquidazione maturata. La cifra erogabile dipende principalmente da tre fattori:

  1. La rata massima, che non può mai eccedere il 20% della retribuzione netta;
  2. L’ammontare del TFR accantonato;
  3. Il coefficiente assicurativo dell’azienda (detto anche censimento assicurativo).

Il TFR accantonato, moltiplicato per il coefficiente assicurativo dell’azienda, determina il montante massimo raggiungibile.

Ad esempio, se il TFR maturato è di 5.000€ e il coefficiente assicurativo dell’azienda è 6 (ottimo), il montante massimo sarà di ben 30.000€.

Esiste un TFR minimo per poter fare la cessione?

Non esiste un vero e proprio limite minimo del TFR, ma con un’anzianità molto ridotta e un coefficiente scarso, la pratica può diventare difficile.

Ad esempio, con un TFR di soli 1.500€ e un coefficiente assicurativo di 6, si può valutare un preventivo di 9.000€ lordi, il che è fattibile. Tuttavia, se il coefficiente dell’azienda è solo 2, diventa impossibile proporre un prestito con cessione del quinto di soli 3.000€ di montante, poiché il netto erogato sarebbe troppo ridotto.

È importante quindi considerare sia l’ammontare del TFR maturato sia il coefficiente assicurativo dell’azienda per valutare la fattibilità di una cessione del quinto.

I dipendenti di grandi aziende con coefficienti molto elevati potranno ottenere la cessione anche con anzianità di servizio molto ridotte.

Al contrario, i dipendenti di aziende con bassi coefficienti assicurativi (aziende piccole, con pochi dipendenti, con bassi utili) dovranno attendere anzianità di almeno 2 o 3 anni.

Marco Benetti
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