Cessione del Quinto e perdita del posto di lavoro: cosa succede al TFR

Cessione del Quinto e perdita del posto di lavoro: cosa succede al TFR
Cosa succede al mio TFR se perdo il posto di lavoro con una cessione del quinto in corso?

Un esempio pratico

Quando un dipendente privato perde il posto di lavoro con una cessione del quinto in corso, l’istituto bancario può rivalersi sul TFR accantonato per recuperare, almeno parzialmente, il credito.

Questo meccanismo di garanzia è uno degli aspetti più rilevanti e meno noti legati a questa tipologia di finanziamento.

Sei un dipendente privato con:

  • 20.000€ di TFR accantonato
  • 30.000€ di debito residuo sulla cessione del quinto

Al momento della perdita del posto di lavoro, l’Istituto Finanziario preleverà l’intera somma del TFR, riducendo il debito a 10.000€.

Invece, se il TFR accantonato ammonta a 30.000€ e il debito residuo è pari a 20.000€, il finanziamento sarà interamente estinto, e la somma residua di 10.000€ ti verrà versata.

Per la parte residua, il prestito continuerà ad essere pagato sulla nuova busta paga oppure, in caso di mancato ricollocamento presso un’altra azienda entro un periodo indicativo di 6 mesi (disoccupazione protratta nel tempo), interverrà la compagnia di assicurazione che salderà il debito verso l’Istituto Erogante.

È utile sapere che in caso di licenziamento la rata di cessione del quinto non può essere addebitata sulla Naspi (indennità mensile di disoccupazione).

Questo saldo avviene in base alle priorità di recupero stabilite dal contratto e dalle normative in materia.

Garanzie aggiuntive sul prestito: cosa sapere

Sono in pochi a sapere che le somme vincolate a garanzia del prestito non si limitano al TFR. Esse includono altre competenze accessorie legate al rapporto di lavoro. Ecco i principali elementi da considerare:

Aliquota fiscale sul TFR

Prima di essere trasferito alla banca, il TFR è soggetto a tassazione. L’aliquota fiscale varia a seconda del reddito medio degli ultimi anni di lavoro e dell’anzianità del dipendente. Si applica una tassazione separata e agevolata, solitamente compresa tra il 23% e il 25%, che riduce la somma netta disponibile per il rimborso.

Vincolo sul TFR

Il TFR accantonato presso l’azienda, ma anche nei fondi di previdenza integrativa (come Cometa, Fonchim, Priamo, ecc.), è bloccato per garantire il pagamento del debito residuo in caso di perdita del posto di lavoro.

Incentivi all’esodo e buonuscite

Somme eventualmente offerte dall’azienda per incentivare le dimissioni sono anch’esse vincolate. In altre parole, se hai ricevuto un incentivo economico, questo sarà utilizzato per coprire il debito residuo.

Altri compensi vincolati

Tutte le altre somme maturate dal dipendente, quali ratei di tredicesima e quattordicesima, premi di produzione, ferie e permessi non goduti, possono essere trattenute dall’istituto per estinguere il debito.

Esclusione dell’ultimo stipendio

È importante notare che l’ultimo stipendio maturato non rientra nel vincolo, per convenzione generalmente accettata. Questo importo è sempre versato direttamente al dipendente.

Marco Benetti
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