Cambiare lavoro? Si può!
Mi viene posta frequentemente questa domanda: ho una cessione del quinto in corso e mi è stata offerta la possibilità di cambiare lavoro. Posso farlo? E cosa succede?
E’ evidente che il fatto di avere una cessione del quinto non può costituire un limite alle possibilità di migliorare la propria condizione lavorativa. E’ però necessario essere informati sulle conseguenze.
Tutti sanno che un contratto di cessione del quinto vincola il TFR maturato e maturando a garanzia del prestito contratto. Le dimissioni di un dipendente di azienda privata comporteranno quindi che la liquidazione accantonata venga versata, in maniera automatica, alla Banca erogante fino a concorrenza del debito residuo.
Se la cifra non fosse sufficiente alla completa estinzione del debito (è un caso molto frequente: vedi qui) allora un funzionario della Banca prenderà contatto con il lavoratore e concorderà con lui il rientro della somma residua. Solitamente ci si accorda per proseguire il rimborso del prestito sulla nuova busta paga con rata invariata e con una durata che tenga conto della parte di debito estinta.
E’ importante sapere che tutto ciò non costituisce un “sinistro” per la Banca per cui non comporta alcuna segnalazione alle Banche Dati sui rischi finanziari. E’ comunque corretto e opportuno segnalare per tempo alla Banca o al Mediatore Creditizio la propria intenzione al fine di evitare ritardi o disguidi.
Vi sono due importanti eccezioni a quanto detto sopra:
1. i dipendenti pubblici e statali. Il loro TFR viene gestito dall’INPDAP e non viene vincolato a garanzia del prestito. In caso di dimissioni la Banca non ha la possibilità di agire direttamente sulla liquidazione che verrà quindi versata al lavoratore;
2. i lavoratori privati che hanno scelto di aderire a un Fondo di Previdenza Integrativa e che hanno quindi il TFR accantonato tutto o in parte presso tale fondo. In questo caso il cambio di azienda non comporta il diritto ad avere liquidato il TFR che continua quindi a rimanere accantonato presso il Fondo. In questo caso il rimborso del prestito continuerà inalterato nella rata e nella durata sulla nuova busta paga.
Marco Benetti
12 responses to “Cambiare lavoro? Si può!”
Buon Giorno
Sono ex Statale ma passato nei ruoli di un’Azienda Pubblica con passaggio di contratto.
Al ministero avevo 1 cessione del quinto + 2 deleghe, con totale decurtazione per metà di stipendio.
Ora la mia busta paga è integra e non intendo autorizzare la mia nuova Amm.ne ad addebitarmi nulla.
Sono obbligato al passaggio della Cessione? E le deleghe? Sto vivendo un momento di grande difficoltà finanziaria. Cosa rischio?
Grazie per la risposta
Buona sera Silvio,
sì lei è obblligato al passaggio della cessione e delle deleghe. Nel caso in cui lei non autorizzi il passaggio, saranno le banche che le hanno erogato i finanziamenti a rinotificare le pratiche e quindi a pignorare parte del suo stipendio per rientrare dei loro soldi.
Nel caso volesse avere maggiori informazioni la invito a riscrivermi e sarò lieta di aiutarla.
Buona serata Laura
Marco, nessun problema: cambia tranquillamente lavoro!
Succederà questo:
1) il tuo TFR viene automaticamente versato dalla Almaviva alla Banca la quale estingue parzialmente il debito residuo;
2) il contratto di cessione (modificato per tenere conto del ridotto debito residuo e dell’ammontare della nuovo stipendio) viene ri-notificato alla 4GH spa;
3) il debito continua il suo ammortamento sulla nuova busta paga.
Come vedi, nulla di grave.
Ti consiglio di informare preventivamente la Banca o il mediatore creditizio.
Marco
P.S. dimenticavo: ti consiglio di indicare, quale data di dimissioni, il giorno successivo a quello di incasso dell’ultimo stipendio Almaviva altrimenti rischi che ti venga bloccato anch’esso insieme al TFR.
Masterpiece, non saprei cosa suggerirti. La formulazione del vincolo è chiara: resta vincolata a garanzia del debito qualunque somma maturata e maturanda quindi anche eventuali somme di incentivo all’esodo.
Salve,
ho una cessione del quinto, che mi è stato concesso (non so come mai..) nonostante abbia il tfr in un fondo privato, quindi non riscattabile. Adesso ho intenzione di dare le dimissioni per diventare agente di commercio, quindi con p.iva. Mi sapete dire se posso continuare a pagare la stessa rata ma con addebito sul conto corrente, non avendo più la busta paga?
Grazie
Ciao Gaetano. Il fatto di avere il TFR accantonato presso un Fondo di Previdenza Integrativa di solito non comporta problemi per ottenere una cessione perchà© il regolamento di quasi tutti i fondi italiani permette il riscatto in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Non è quindi strano che tu abbia ottenuto una cessione del quinto.
Rispondo tua domanda: sì, è possibile continuare a pagare con rid bancario (la banca non sarà comunque contenta ma deve far buon viso a cattivo gioco) però tieni presente che il TFR accantonato presso il fondo verrà riscattato a favore della Banca e andrà a ridurre (o estinguere) il debito residuo sul prestito.
Ciao, grazie per aver scritto.
Marco
Ciao Marco, grazie per la risposta. Comunque il mio tfr non è in un fondo di previdenza integrativa di tipo aziendale, ma in un fondo aperto privato-assicurativo. E’ riscattabile solo in caso di disoccupazione per un certo periodo, mi pare 48 mesi. Ho avuto la conferma di questo quando ho chiesto un preventivo di rinegoziazione del quinto con un’altra finanziaria, e mi è stato rifiutato proprio perchè il mio tfr non è riscattabile in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Ho chiesto come mai l’altra finanziaria me l’aveva concesso, e mi han detto che forse non avevano controllato bene.
Quindi penso che la Banca a maggior ragione non sarà “contenta” quando darò le dimissioni.
Comunque, mi sai dire come dovrei comportarmi quando darò le dimissioni? Devo mandare una raccomandata alla finanziaria in cui dico che andrò ad iniziare l’attività di lavoratore autonomo chiedendo l’addebito rid? Potrebbero farmi dei problemi, del tipo segnalazione in centrale rischi?
No, non dovresti avere problemi in centrale rischi perchà© il fatto di cambiare le modalità di pagamento (da addebito in busta a Rid) non significa insolvenza.
A scanso di equivoci, comunque, manda la raccomandata e fallo prima possibile.
Marco
BUonasera,sono un dipendente privato con TFR accantonato in un fondo pensione.Sto per cambiare lavoro e ho una cessione del quinto per la quale mi mancano circa 5 mila euro di rate,cosa succede se il mio TFR e’ vincolato ad un fondo?e’ vero che la Banca creditrice per rientrare dal debito prendera’ tutto cio’ che non e’ TFR dalla mia busta paga (13ESIMA-14ESIMA-FERIE E PERMESSI NON UTILIZZATI)?grazie
cosa succede se cambio lavoro?
È vero che la banca prenderà¡ tutto, cio busta paga (13Esima, ferie non utilizzati)?
E posso pagarlo in futuro tramite RID??