Buone nuove per i pensionati
Nel disegno di legge di stabilità 2014 promosso dal governo Letta alcuni capitoli sono dedicati alla delicatissima materia delle pensioni.
Si poteva sperare in qualcosa di più ma per la stragrande maggioranza dei pensionati sono indubbiamente buone notizie. Di buono c’è che torna l’adeguamento al costo della vita per una larga fascia di pensioni che oggi ne sono escluse ma torna anche il contributo di solidarietà per le pensioni d’oro.
Vediamo in dettaglio le novità previste.
L’adeguamento delle pensioni al costo della vita
Adeguare la pensione al costo della vita significa rivalutarla annualmente in base all’inflazione calcolata dall’ISTAT quindi alla perdita di valore della moneta.
Per fare un’esempio: se l’inflazione è del 2% annuo allora una pensione di 1.000€ beneficerà di una rivalutazione annua di 20€ . Sembra poca cosa ma occorre considerare che in 10 anni la cifra diventa di più di 200€ . E sempre nei 10 anni significa una cifra complessiva di circa 2.800€ di redditi percepiti in più!
L’adeguamento (o perequazione) esiste dal lontano 1995 ma il decreto “salva Italia” del governo Monti lo aveva abolito totalmente per le pensioni di importo superiore a 1.441€ lordi. Quelle inferiori hanno continuato fortunatamente a beneficiarne.
La novità più importante del disegno di Legge di Stabilità 2014 è che l’adeguamento torna (anche se solo parzialmente) per le pensioni di importo lordo compreso tra i 1.500€ lordi (circa) e i 3.000€ lordi (circa).
Più precisamente l’adeguamento è del:
- 100% per le pensioni fino a 1.486,29€ lordi;
- 90% per quelle comprese tra 1.486,29€ e 1.981,72€
- 75% per quelle comprese tra 1.981,72€ e 2.477,15€
- 50% per quelle comprese tra 2.477,15€ e 2.972,58€
Oltre 2.972,58€ lordi non è previsto alcun adeguamento all’inflazione.
Il contributo di solidarietà per le Pensioni d’Oro
E’ un argomento che riguarda unicamente una ristretta cerchia di pensionati ricchi (un po’ meno ricchi se il disegno di legge verrà approvato così com’è). Si tratta di un contributo (forzoso, ovviamente) da togliere ai pensionati più ricchi per aiutare i pensionati più poveri.
Tale contributo è semplicemente un prelievo sull’ammontare lordo della pensione:
- del 6% per le pensioni lorde annue comprese tra 90.168€ e 128.811€
- del 12% per quelle comprese tra 128.811€ e 193.217€
- del 18% per quelle oltre 193.218€ (per avere un’idea si tratta di pensioni superiori a 30 volte la pensione minima (oggi di 495,43€ )
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Il disegno di legge è stato approvato al Senato e ora passerà alla Camera per la conversione definitiva in legge. Tutto sembra indicare che quanto descritto sopra non subirà modifiche sostanziali.
Marco Benetti
2 responses to “Buone nuove per i pensionati”
Ci credo poco. Ma questa è la sola strada per rimettere tutto in moto.
Tanto è vere cge se ci sarà un, ancge se poco, di aumento, io spenderò in più.
E se tutti faranno così, ed è sicuro vedrete che tutto andrà in movimento.
Saluti Minieri Giuseppe
Eh, è una vecchia storia … più alti sono gli stipendi e le pensioni più la gente è in grado di spendere … ma bisogna evitare anche di far aumentare il mostruoso debito pubblico che l’Italia ha accumulato. Non è facile.