L’Anzianità Minima per la Cessione del Quinto

L’Anzianità Minima per la Cessione del Quinto

Qual è l’anzianità minima di servizio per avere una cessione del quinto?

La cessione del quinto è un’opzione di finanziamento molto apprezzata poiché consente di ottenere un prestito senza dover produrre garanzie, senza dover consultare la CRIF e a condizioni vantaggiose.

I requisiti per accedere alla cessione del quinto possono variare significativamente a seconda della categoria di lavoratore.

In questo articolo, esploreremo l’anzianità minima necessaria per richiedere una cessione del quinto, distinguendo tra dipendenti pubblici e privati.

Dipendenti Pubblici e Statali

Per i dipendenti pubblici e statali, l’anzianità minima di servizio richiesta per ottenere una cessione del quinto è di soli 3 mesi.

Questo requisito è particolarmente favorevole, poiché consente anche ai lavoratori assunti da poco tempo di accedere a questa forma di prestito.

L’unica condizione necessaria è che il dipendente abbia un contratto a tempo indeterminato e abbia superato il periodo di prova.

Dipendenti di Aziende private

La situazione cambia per i dipendenti delle aziende private. Qui il discorso si complica leggermente poiché l’anzianità minima richiestaper la cessione del quinto non è fissa e dipende dall’ammontare del TFR, il Trattamento di Fine Rapporto (la liquidazione, per intenderci).

Infatti, il TFR viene utilizzato come garanzia per il prestito, e quindi è fondamentale che il lavoratore abbia accumulato un importo sufficiente. Per sapere qual è il TFR minimo per una cessione del quinto leggi questo articolo.

Calcolo del prestito massimo. Il Coefficiente assicurativo

Per calcolare l’importo massimo ottenibile tramite la cessione del quinto, si considera il TFR lordo accumulato dal dipendente privato e lo si moltiplica per il Coefficiente Assicurativo (noto anche come Censimento Assicurativo).

Quest’ultimo valore è specifico per ogni azienda ed è determinato da diversi fattori come il settore di attività, le dimensioni aziendali, gli ultimi bilanci ecc. È un numero variabile da 0 a 6 che vuole indicare la “solidità” dell’azienda stessa e viene assegnato dall’Assicurazione che garantisce, in una pratica di cessione del quinto, il rischio di perdita del posto di lavoro.

Facciamo un esempio

Se un dipendente ha un TFR lordo di 7.000€ e lavora in un’azienda con un coefficiente assicurativo di 5, potrà richiedere un prestito con un montante massimo di 35.000€ (7.000€ x 5).

Tuttavia, se il TFR accumulato è basso, come ad esempio 1.000€, il montante proponibile sarà notevolmente ridotto: in questo caso, con un coefficiente di 5, l’importo massimo richiedibile sarebbe solo 5.000€.

Per i dipendenti di aziende private, quindi, non esiste una anzianità minima, ma esiste una cifra minima di TFR accantonato (che solitamente dipende dall’anzianità di servizio) e sotto alla quale il prestito possibile è semplicemente troppo basso.

Eccezione: gli iscritti alle pensioni integrative

Fanno eccezione a questa regola i dipendenti delle aziende private iscritti a fondi di previdenza integrativa (come Cometa, Fonchim, Fon.Te e tanti altri).

In questi casi, anche un lavoratore con pochi mesi di servizio potrebbe avere maturato un TFR elevato grazie ai contributi versati nel fondo pensione negli anni precedenti.

Questo può consentire loro di ottenere prestiti anche di importo elevato nonostante la breve anzianità lavorativa.

Valutazione di fattibilità del prestito

L’anzianità minima richiesta per la cessione del quinto varia molto tra i dipendenti pubblici e i privati.

Mentre i primi possono accedere al finanziamento dopo soli 3 mesi di servizio a tempo indeterminato, i secondi devono considerare non tanto l’anzianità di servizio ma piuttosto l’importo del TFR accumulato e il coefficiente assicurativo applicabile.

GruppoMoney offre un servizio gratuito di calcolo del Coefficiente Assicurativo delle aziende private.

È sufficiente scrivere una email a aziende@gruppomoney.it indicando la P.IVA del datore di lavoro.

Per una valutazione preliminare di fattibilità è consigliabile indicare anche un recapito telefonico e allegare una copia della busta paga.

Marco Benetti
Posted on:
Post author
LinkedInVKPinterest